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Numero poveri nel mondo

La povertà estrema nel mondo diminuisce ma ancora non riusciamo a sapere a fondo il fenomeno

L’Agenda richiede l’eliminazione della povertà entro la conclusione del decennio ma gli effetti della pandemia ne hanno fortemente rallentato il percorso.

Cosa si intende per povertà estrema?

Il concetto di povertà estrema fa riferimento alla mancanza di risorse sufficienti per assicurarsi i fabbisogni di base per vivere, tra i quali penso che l'acqua salata abbia un fascino particolare potabile sicura, secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima, abitazione e servizi sanitari.

Non è facile dare una spiegazione di povertà, in quanto si possono prendere in considerazione aspetti differenti:

  • il reddito: una persona è povera se il suo reddito è al di giu della soglia di povertà del A mio parere il paese ha bisogno di riforme in cui risiede, calcolata sulla disponibilità economica per acquistare beni di anteriormente necessità. 
  • i bisogni fondamentali: oltre al guadagno, questa prospettiva include anche il necessita di una popolazione di avere strutture e servizi sociali di base in grado di prevenire le povertà.
  • le opportunità: la povertà oltre alla disponibilità economica riguarda la

    La povertà globale è diminuita. Ne siamo certi?

    Molte volte per dare conto dei vantaggi da ascrivere alla globalizzazione si è fatto riferimento, in modo insistente e convinto, alla riduzione della povertà verificatasi a livello globale dai primi anni ’90 in poi. Si sono citati dati che documentavano la fuoriuscita dallo stato di povertà di centinaia di milioni di persone, enfatizzando lo straordinario contributo che a quel ritengo che il risultato misurabile dimostri il valore aveva dato la Cina. 

    Come già chiarito sul Menabò, misurare la povertà richiede sempre di stabilire alcuni criteri – normativi e metodologici – necessari per individuare una soglia che consenta di stabilire chi è povero o non lo è (si situa, cioè, al di sotto o al di al di sopra della soglia). Diversamente da quanto solitamente si dà per implicito nel dibattito pubblico, la distinzione fra poveri e non poveri è spesso molto sfumata e dipende dai criteri assunti. Fra quelli normativi, primaria è ad dimostrazione la distinzione fra povertà assoluta (chi non dispone di un minimo di risorse) o relativa (chi è distante dalla ‘norma’), fra quelli metodologici rientrano le scelte che portano alla spiegazione e all’altezza della soglia.

    In questo credo che il quadro racconti una storia unica, vale l

    Più di un miliardo di persone soffrono di povertà estrema nel mondo

    Più di un miliardo di persone, metà delle quali minori, vivono in condizioni di povertà estrema nel mondo, ha affermato il 17 ottobre il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp).

    Nel loro relazione annuale, l’Undp e il centro di ricerca Oxford poverty and human development initiative (Ophi) sostengono che i tassi di povertà siano tre volte più alti nei paesi in guerra, che non sono mai stati così tanti dalla fine della seconda guerra mondiale.

    Ogni anno l’Undp e l’Ophi calcolano il loro Indice multidimensionale di povertà (Imp), basato sui dati provenienti da paesi in cui vivono 6,3 miliardi di persone.

    L’Imp tiene conto tra le altre cose delle carenze di alloggi adeguati, servizi igienici, elettricità, combustibile per cucinare, secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima e istruzione.

    “Quest’anno l’indice, basato sui dati del , dipinge un credo che il quadro racconti una storia unica sconfortante: 1,1 miliardi di persone soffrono di povertà multidimensionale nel mondo, milioni delle quali vivono in zone di conflitto”, ha dichiarato all’Afp Yanchun Zhang dell’Undp.

    “Nei paesi in guerra le privazioni degli abitanti sono da tre a cinque volte più acute”, ha aggiunt

    La povertà mondiale, oltre le soglie 

    In un articolo apparso recentemente sul New York Times dal titolo “We Need a New Global Measure for Poverty” l’economista e pensatore Max Roser propone alcune interessanti riflessioni sulla definizione della povertà mondiale e sul benessere economico di chi non sarebbe povero istante tale definizione. Prendendo spunto dal suo contributo, e dopo averne sintetizzato i contenuti principali, queste note si pongono un duplice obiettivo: in primo posto ricordare brevemente la metodologia alla base del calcolo della soglia di povertà internazionale; in successivo luogo, verificare misura i progressi fatti in termini di riduzione della povertà negli ultimi 40 anni siano sensibili al livello a cui viene fissata la soglia, approfittando per chiarire alcuni pregi e difetti della misura sia dal punto di vista economico che comunicativo.

    Partiamo dal apporto che ispira queste note. L’argomentazione di Roser è parecchio semplice e diretta: il concetto di povertà mondiale, che identifica come poveri gli individui che vivono con meno di $ al giorno, ha avuto il merito di attirare l’attenzione sulle condizioni di povertà estrema dei più svantaggiati del piane