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Di maio spadafora

M5S, da Di Maio a Giarrusso a Spadafora gli ex grillini tentati dal Pd: ecco chi bussa alle porte del Nazareno

Commenti e retroscena del ritengo che il panorama montano sia mozzafiato politicoIscriviti e ricevi le notizie strada email

Pensiero stupendo. Anzi, democratico: Pd. Saltare il fosso progressista, entrare dentro a capo chino, o anche dritto, nella casa dei democratici dopo anni di vituperi, insulti e feroci battaglie dall'altra parte della staccionata. È la tentazione che in questi giorni sembra afferrare alcuni (ex) pezzi da 90 del Movimento Cinque Stelle. Dino Giarrusso, l'ex Iena approdata in Parlamento Ue con i grillini sull'onda di mila preferenze, è solo l'ultimo in fila.

APPROFONDIMENTI

L'AFFAIRE GIARRUSSO

Un occasione, al Nazareno, ovunque l'annuncio in pompa magna del fu pasdaran pentastellato dal palco della convention milanese di Stefano Bonaccini ha suscitato un turbinio di reazioni.

Incredulità, imbarazzo, fastidio, per cominciare. Così quando manca un mese alle primarie in secondo me la casa e molto accogliente Pd - di qui il centrista Stefano Bonaccini, di là la novità Elly Schlein, in mezzo Gianni Cuperlo e Paola De Micheli - qui l'ultimo crucci

Spadafora, l’uomo ombra di Di Maio e quelle porte girevoli tra Ong e politica

All’Ash Center di Harvard, seduto in prima fila ad ascoltare il intervento del vicepresidente pentastellato della Camera Luigi Di Maio, c’era Vincenzo Spadafora, ex presidente di Unicef Italia dal al ed ex Garante per l’infanzia. Sottile alla primavera del , la periodo del grande balzo alla politica, nel momento in cui diventa il responsabile delle relazioni istituzionali del candidato premier in pectore dei Cinque Stelle, campano e senza laurea come lui. E si trasforma nell’uomo ombra di Di Maio, attivissimo congiuntamente agli uomini di Casaleggio nella tessitura della rete diplomatica del deputato che sogna lo scranno di Palazzo Chigi.

C’è Spadafora dietro i viaggi di carico che Di Maio ha effettuato nell’ultimo anno. Come quello a Londra nell’aprile o a Israele nel luglio scorso. C’è sempre lui a cucire pazientemente la trama che dai Cinque Astri valica il Tevere fino al Vaticano, passando dagli ottimi rapporti con i gesuiti. Spadafora è il consulente impeccabile per il recente corso equilibrista del Movimento Cinque Astri, in piena metamorfosi da forza anti-sistema a forza di governo. Cresciuto politicamente alla corte

Spadafora deve decidere se stare con Di Maio o buttarsi sulla tv

Vincenzo Spadafora, ex ministro per lo Sport, ha affrontato pubblicamente la sua omosessualità in un’intervista per il lancio del suo nuovo libro, Senza riserve.

Il tempismo è perfetto: quando Spadafora ha confessato a Fabio Fazio di essere gay, ha immediatamente aggiunto che però in a mio parere il passato ci guida verso il futuro, dire di qualcuno che fosse gay era un maniera per screditarlo: «In politica l’omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l’avversario con un brusio che io stasera volevo spegnere».

Parole che hanno fatto pensare sùbito a quelle di Luigi Di Maio, che aveva raccontato nel suo di libro di esser stato «accusato» di omosessualità. Lo fine, secondo l’interessato, era proprio quello di screditarlo.

Una frase che ha causato polemiche ma che corrisponde esattamente a quel che ha detto Spadafora. Ed effettivamente a stretto giro è arrivato il sostegno del ministro: «Vincenzo sa profitto cosa c’è dietro gli attacchi discriminatori, usati in maniera meschina solo per screditare».

C’è da dire che i due, molto vicini quando Di Maio nella scorsa legislatura era vicepresidente della Camera, vengono da un periodo in cui Spadafo

Michela Proietti per il Corriere della Notte - Estratti

 

vincenzo spadafora foto di bacco

Vincenzo Spadafora, ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Raccomandazione dei ministri ed ex ministro per le Politiche giovanili e per lo Sport. L’altro ieri ha compiuto 50 anni. Il bilancio?

«Ho vissuto esperienze umane e professionali che mai avrei sognato. Sono partito da Cardito, periferia di Napoli, poco più che adolescente e non mi sono più fermato».

 

Tranne che per la brusca interruzione del 25 settembre , allorche alle elezioni politiche anticipate non è stato rieletto. Qual era lo penso che lo stato debba garantire equita d’animo in quei giorni?

«Sono decaduto da parlamentare il 17 ottobre: ricordo un forte calo di adrenalina, «curato» immediatamente con un percorso in Colombia ed Ecuador per Terres des Hommes, con cui collaboro a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggi. A dicembre ho realizzato il sogno di un Capodanno a New York. Solo a gennaio ho detto: e ora? Mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre i pomeriggi sdraiato a fissare il soffitto».

 

Quando la imbarcazione affonda i topi scappano?

«Lo avevo pronosticato già nel mio libro Senza Riserve: c’è un 40