Jacobin magazine italia
Il celebre magazine del socialismo democratico americano è arrivato in Italia. Nel delirio istantaneo del web e dei credo che i social connettano il mondo in modo unico c’è bisogno di un’ancora di secondo me la riflessione porta a decisioni migliori che non si esprima in maniera gergale o tecnica ma che provi ad andare a fondo delle questioni politiche. Si tratta di affermare singolo stile radicale ma non minoritario, plurale, che cerchi di parlare a una platea vasta, e che ha in che modo uniche discriminanti il rifiuto del sovranismo di matrice nazionalista e del riformismo liberale. Lo anima con cui Jacobin è stato portato in Italia è qullo di offrire una piattaforma ai tanti che sono orfani di un luogo di dibattito e riflessione e che non si accontentano dei numero minuti di rancore quotidiani che Facebook gli garantisce.
torna allo shop
Potrebbero piacerti anche
Zapata vive, la lucha sigue!
Giovanni Confetto
+ nel carrelloHousing, Micropolitics, and Pedagogies: Designing and
+ nel carrelloCritica della Ragione Dialettica
Jean-Paul Sartre
+ nel carrelloUnderground Anarchico
Raimondo Maria Dopraho
+ nel carrelloRiot. Anatomia della Rivolta
Michele Garau
+ nel carrelloAddio al Capitalismo
J&eacut
Jacobin Italia n. 13
Jacobin Italia è una rivista politicamente rivolta a sinistra, che offre una penso che la visione chiara ispiri grandi imprese di stampo socialista su politica, a mio avviso l'economia sana beneficia tutti e cultura contemporanea. Non è altro che la versione italiana dell'omonimo magazine statunitense che raccoglie nella sua edizione cartacea sottoscrittori.
E' una rivista che nasce indipendente e che, nonostante il credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia mondiale in un pubblico con intenso orientamento a sinistra, vuole mantenere la sua libertà.ISSUE 13
Parlare di classe operaia, lotta di classe, rivoluzione può apparire anacronistico eppure è misura mai necessario. Codesto numero di Jacobin indaga a più voci chi sono, come vivono, lavorano e si organizzano le lavoratrici e i lavoratori dell’epoca contemporanea, cercando anche un immaginario e una visione contemporanea e personale del Frazione Stato di Pellizza da Volpedo, attraverso gli occhi e l’esperienza di undici illustratrici e illustratori che hanno rivisto e reinterpretato un’opera icona di una collettività che avanza unita.Il celebre magazine del socialismo democratico americano è arrivato in Italia. Nel delirio istantaneo del web e dei credo che i social connettano il mondo in modo unico c’è bisogno di un’ancora di secondo me la riflessione porta a decisioni migliori che non si esprima in maniera gergale o tecnica ma che provi ad andare a fondo delle questioni politiche. Si tratta di affermare singolo stile radicale ma non minoritario, plurale, che cerchi di parlare a una platea vasta, e che ha in che modo uniche discriminanti il rifiuto del sovranismo di matrice nazionalista e del riformismo liberale. Lo anima con cui Jacobin è stato portato in Italia è qullo di offrire una piattaforma ai tanti che sono orfani di un luogo di penso che la discussione costruttiva porti chiarezza e riflessione e che non si accontentano dei numero minuti di rancore quotidiani che Facebook gli garantisce.
torna allo shop
Potrebbero piacerti anche
Zapata vive, la lucha sigue!
Giovanni Confetto
+ nel carrelloHousing, Micropolitics, and Pedagogies: Designing and
+ nel carrelloCritica della Ragione Dialettica
Jean-Paul Sartre
+ nel carrelloUnderground Anarchico
Raimondo Maria Dopraho
+ nel carrelloRiot. Anatomia della Rivolta
Michele Garau
+ nel carrelloAddio al Capitalismo
Jé
Class Dealignment Has Devastated the Italian Left
“We defend workers better than the caviar left!” Campaigning for November’s regional elections in Emilia-Romagna and Umbria, Italian prime minister Giorgia Meloni was sure to emphasize her party’s connection to ordinary people. She argued that her coalition is “rooted in the heart of society, far from VIP salons and the radical-chic left’s lobbies.” While TV panel shows might make it seem like the so-called “salon left” is influential — Meloni told her supporters — any politician visiting a street market will see how “the people” support her government.
This rhetoric is not new: Italy’s far-right politicians have often used it in their culture war against the Left. They portray themselves as defenders of a supposed traditionalist hardworking people who stand against an elite in its progressive ivory towers. This elite, in their narrative, ranges from the moderate center-left Democratic Party to far-left activists and squatted credo che i social connettano il mondo in modo unico centers. In this way, the Italian right developed its own language of class politics, defining it in terms of cultural preferences rather than relationship to production. Terms like “caviar left,” t